Il Programma con gli Anziani
L’inserimento in strutture assistenziali è per l’anziano un cambiamento importante e spesso si accompagna a sentimenti di tristezza e demotivazione causati dall’allontanamento dai propri punti di riferimento spazio-temporali e relazionali e dalle difficoltà di inserimento in una nuova realtà. In questi soggetti può manifestarsi un sentimento di solitudine, provocato dalla difficoltà a relazionarsi con gli altri, con il rischio che l’anziano si isoli dalla comunità e inizi a provare sentimenti quali rassegnazione, senso di vuoto, estraneità verso gli altri, perdita di fiducia in se stesso. Tali vissuti sconfinano spesso in depressione, apatia. In queste situazioni, le attività con gli animali possono essere un valido aiuto nel promuovere il legame affettivo, stimolare la relazione interpersonale e promuovere uno stato di benessere. L’animale non giudica, non rifiuta, non emargina, non ha doppi fini, non vede le fragilità, si dona totalmente, ed è proprio sulla base di queste caratteristiche che si crea la pet relationship. L’animale diventa per l’anziano una sorta di facilitatore nell'ambito della comunicazione, con evidenti benefici nella dimensione sociale ed affettiva: attraverso la stimolazione tattile e la comunicazione non verbale, favorisce l’apertura verso il mondo delle relazioni interpersonali. La gioia, la curiosità, l’interesse, la vitalità di un animale sono emozioni contagiose che suscitano positività e aiutano la persona a superare momenti difficili. La pet relationship facilita i processi di condivisione emozionale e di comprensione delle emozioni altrui, dapprima verso il pet e successivamente anche verso gli altri membri del gruppo di lavoro.
La condivisione dell’esperienza di Pet-Therapy crea nel gruppo un comune interesse, che può diventare fonte di comunicazione e di scambio interpersonale. L’animale, con il suo effetto rassicurante, stimola l’esplorazione dell'ambiente aumentando l’interazione e la socializzazione con gli altri. La percezione di poter interagire con un animale e di potersene prendere cura, inoltre, provoca nell’anziano un “risveglio” di quel senso di responsabilizzazione e di autostima spesso assopito.
Studi condotti su anziani ospiti di case di riposo hanno rilevato che, in seguito ad attività di Pet-Therapy, essi apparivano “più felici, ridevano di più, erano più ottimisti e soprattutto erano più interessati agli altri e avevano instaurato rapporti positivi anche con il personale di cura”.
E’ risaputo che l’avanzamento dell’età comporta nella persona una serie di modificazioni anche fisiche. Il naturale deterioramento cognitivo viene accompagnato ad un deterioramento fisico: aumenta il numero delle patologie secondarie quali disturbi cardiaci, respiratori e motori. Spesso si osservano: difficoltà di memoria, di attenzione e concentrazione, ridotta funzionalità fisica, disturbi dell’umore. Alcune ricerche dimostrano che l’animale è in grado di risvegliare l’attenzione e molte funzioni cognitive di base: la semplice osservazione dell’animale induce uno stato di attivazione della corteccia. Inoltre, il comportamento animale, coerente con i fondamentali principi motivazionali di base (fame, sete, bisogno affettivo, cura del corpo) tende a rafforzare l’equilibrio emotivo, relazionale e fisiologico dell’anziano.
Altri studi evidenziano, inoltre, come la presenza di un animale sia in grado di ridurre la pressione arteriosa (sistolica e diastolica) e la frequenza cardiaca, oltre all’effetto calmante che ne deriva anche solo accarezzandolo o osservando un altro individuo che lo accarezza: si osservano una riduzione dello stato d’ansia generale dei soggetti, la regolarità del battito cardiaco e del respiro.
È provato che l’interazione con l’animale stimola la produzione di endorfine, elaborate dal cervello sotto l'impulso delle emozioni, che, tra le varie funzioni, vanno a potenziare le nostre difese immunitarie.
Per quanto riguarda la competenza motoria, l’anziano che si trova coinvolto nell’attività di Pet-Therapy, rapportandosi con l’animale è stimolato nella motricità, e in particolare aumenta la mobilizzazione degli arti superiori e inferiori (per esempio lancio della pallina, condotta).